Descrizione
Bivacco Valdo (Valle del Mis - Gena Bassa 430 m - 1580 m).
Sentiero facile fino a Gena Alta, presenta passaggi di 2° grado vero il Bivacco Valdo, adatto ad escursionisti esperti. Dal Bar alla Soffia si imbocca sulla sinistra la strada asfaltata (divieto di accesso ai veicoli non autorizzati) che sale ripida con stretti tornanti sopra il lago del Mis. Si superano gli abitati di Gena Media (569 m) e più su di Gena Alta (800 m), entrambi in posizione alquanto suggestiva e solitaria; ore 0,40, 2Km.
Queste frazioni per molti anni sono state lasciate nell'abbandono più completo (la terribile alluvione del 1966 diede il colpo di grazia a una popolazione già abituata all'emigrazione), ma da qualche anno si assiste ad una parziale sistemazione delle abitazioni. Poco prima di Gena Alta, si gira a destra imboccando il sentiero CAI 871 che parte tra un capitello e una fontana con lavatoio. In breve, salendo verso est, con moderata pendenza, si raggiunge una costa (sentiero acciottolato incavato nel terreno e delimitato in alcuni tratti da muri a secco) e la si segue verso nord sul versante sud del Monte Gena; proseguendo, e mantenendosi sulla destra (nord-est), si attraversa quasi in piano sotto una bastionata rocciosa.
Dall'altro lato della valle compaiono in tutta la loro straordinaria e selvaggia bellezza le cime del settore nord e sud occidentale dei Monti del Sole, quali (da sud a nord): la Peralora e il Fornel divisi dal Forzelon de le Mughe, il Monte Alto e la Cima Bus del Diaol separati dalla forcella de la Caza Granda, fino alle verticali pareti del Feruch. Si piega gradualmente verso nord, sempre alti sopra la Val Soffia, e con un tratto di salita più ripida si raggiunge e si aggira alla base un fascia di rocce, superando un canalino esposto e attrezzato con un cordino metallico. Si attraversa prima un boschetto misto di faggio e carpino nero e, più avanti, una zona boscata dove predomina il larice.
Proseguendo il sentiero si fa più ripido ed esposto e compare il primo mugo che, insieme al camoscio, è il simbolo indiscusso dei Monti del Sole. Si giunge sotto una fascia di rocce che si supera lungo un altro canalino attrezzato con del cordino metallico (10 metri verticali con buoni appigli). Si attraversano numerosi impluvi, piccoli torrentelli e coste prative in un continuo saliscendi, fino a toccare il fondo della Val Soffia a quota 1270 metri, ore 2.30 - 3.00.
Il sentiero supera, nel greto del torrente, alcuni grossi massi e riprende a salire sulla sinistra orografica, lungo un faticoso pendio ghiaioso che si risale fin sotto ad una parete rocciosa dove s'incontra il bivio (1350 m) con il sentiero per Forcella Zana. Ci si mantiene sulla destra passando sul versante sud del massiccio dei Feruch, affrontando poi i ripidi fianchi prativi alternati a fasce di roccia, anche qui con numerosi andirivieni e costeggiando in alto il canyon della Val Feruch. In seguito. girando gradualmente a est e poi a nord-est, si sale per il vallone che si apre sotto le cime del Feruch. Con strette serpentine si attraversa un bel bosco di faggi, alcuni anche di notevoli dimensioni, verso la conca della Borala. In prossimità di un grosso faggio s'incontra il bivio che porta a Forcella dei Pon e, tenendosi sulla sinistra, in pochi minuti si giunge finalmente al Bivacco Valdo (1580 m); ore 3.30 dal Bar alla Soffia.
Tratto da "Il Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi -Aspetti di un Territorio-" di Elena Luise, Roberto Luise, Juri Nascimbene, Fabio Padovan, Teddy Soppelsa - edizioni ALPI FELTRINE Cesiomaggiore, 1994