Descrizione
San Lorenzo viene comunemente rappresentato nei quadri di tema sacro con una palma in mano, a simboleggiare l’atroce martirio (venne arso su una graticola infuocata) subito a Roma il 10 agosto del 258, giorno che il Calendario Romano gli ha dedicato. Il culto di questo Santo è ricollegabile alla diffusione della Liturgia romana e nella nostra diocesi risulta documentato a partire dal secolo XII con le reliquie portate dai primi crociati e conservate nell’arca della cattedrale di Belluno e in quella dei Santi Vittore e Corona. Anche nella piccola e antichissima chiesetta di San Lorenzo venne trovato, in occasione di un restauro avvenuto nel 1857, un cofanetto contente alcune reliquie, poi misteriosamente perduto tanto che non si seppe mai la loro origine e provenienza.
La chiesetta, pur essendo d’impianto molto antico, risulta documentata solo a partire dal 1600, grazie alle descrizioni che ne vengono fatte negli “Acta Visitalia”, in base ai quali è possibile ricostruire a grandi linee la sua storia. La struttura architettonica della chiesa, poverissima fin dalle origini tanto da non possedere né un calice né degli arredi sacri, era pressoché coincidente con quella che attualmente vediamo e che bene s’inserisce nella tipologia locale. La piccola aula, di forma rettangolare, era coperta da capriate lignee con struttura a vista, in luogo dell’attuale volta ribassata intonacata, ed era dotata di pavimento a tavole di legno, mentre l’altare era collocato all’interno di una piccola abside sul lato orientale, secondo l’orientamento canonico. Anticamente le pareti interne erano completamente ricoperte di affreschi, che non è più possibile ammirare in quanto lo stato di fatiscenza in cui hanno versato nei secoli, soprattutto a causa dell’umidità e degli agenti atmosferici, ha reso necessaria una totale intonacatura.
Inizialmente la chiesetta era dotata di un solo accesso, situato ad ovest, di una sola finestra e, come molte delle chiesette frazionali più antiche, era luogo di sepoltura. Le fonti, che non mancano mai di ricordare le condizioni di povertà in cui versava la chiesetta, dovute agli scarsi introiti della masserizia, riportano che, durante il '600, vennero aperti un secondo accesso e una finestra a sud, allo scopo di sanare le mura rovinate dalle infiltrazioni di umidità. Nel ‘700 il vescovo ordinò la sostituzione del pavimento ligneo con uno di pietra e la realizzazione di un contro soffitto a volta ribassata raccordata ai muri perimetrali tramite una cornice multipla, secondo il gusto architettonico dell’epoca. Per più di un secolo il tempietto di san Lorenzo è quasi ignorato dai protocolli curiali, fino a quando nel 1845 il vescovo, denunciando una condizione di avanzato degrado, ne auspicò il restauro che, dopo le incerte vicissitudini, è potuto avvenire solo in questi ultimi decenni grazie all’interessamento dei parroci e alla disponibilità dei sospirolesi.