Descrizione
Il piccolo tempio situato nel suggestivo paesaggio di Moldoi è dedicato a san Biagio, santo armeno vissuto nel III secolo, divenuto Vescovo di Sebaste e martirizzato con la decapitazione nel 316, a causa del grande seguito che aveva tra il popolo e della sua efficace azione cristianizzante. La devozione popolare collega il nome del Santo alla guarigione delle affezioni alla gola in relazione al miracolo che il taumaturgo compì, nei giorni di prigionia precedenti la morte, guarendo un bambino che stava soffocando a causa di una spina conficcatasi nella gola.
Il culto verso questo martire, festeggiato il 3 febbraio, si diffuse rapidamente in tutto l’occidente e nella nostra diocesi è legato al trasporto ad opera dei primi crociati bellunesi di una reliquia, attualmente conservata nella Cattedrale. Dell’edificio si hanno notizie certe solo a partire dal 1611, nonostante la sue edificazione risalga probabilmente ai secoli XI-XII, appartenendo alle più antiche cappelle della pieve di S. Pietro.
Esso presenta la tipica pianta rettangolare con abside orientata ad est, unico accesso laterale, copertura a capriate lignee e piccolo campanile nella facciata principale. A causa dell’avanzato stato di degrado i “regolieri”, su fermo invito del Vescovo, eseguirono un restauro verso la metà del XVII sec., provvedendo, oltre agli usuali interventi di bonifica, a sopraelevare di uno scalino l’area absidale, in cui è ancor oggi collocato l’unico altare, e ad aprire sul lato sud della stessa una nuova finestra. Contemporaneamente, l’altare venne chiuso da un cancelletto ligneo, di seguito asportato, e la croce ivi collocata venne sostituita con una pala inserita in una preziosa edicola di legno dorato.
Nel secolo seguente venne ricostruito il campanile, più grande e importante del precedente, che era ricavato in una finestra alla sommità della facciata. La piccola chiesa venne interdetta una prima volta dal 1701 al 1708, a causa dell’usurpazione fatta dall’illustre famiglia Sandi che, proprietaria di un esteso fondo nella zona limitrofa, aveva inglobato la costruzione nelle pertinenze della contigua villa attraverso l’edificazione di un muro di cinta; una seconda volta, a causa dell’incipiente degrado, dal 1845 fino al 1883, quando vennero realizzati alcuni fondamentali interventi manutentivi.
Infine, nel corso degli anni Ottanta il piccolo tempio di San Biagio è stato oggetto di un importante restauro che ne ha valorizzato l’aspetto e ha concorso ad assicurarne la fruibilità.