Descrizione
Il nome di San Rocco è comunemente invocato nei casi di pestilenze e, più in generale, di epidemie in relazione al fatto che il santo, nato nel secolo XIV a Montpellier, durante il suo pellegrinaggio a Roma si prestò per l ’assistenza degli ammalati di peste e, a causa della stessa malattia, morì precocemente. Il santo viene ricordato il 16 agosto e, fino a qualche decennio fa, tale ricorrenza era molto sentita tra i gli abitanti della zona. La chiesetta, eretta in un sito centrale di Sospirolo tra il 1836 e il 1868 come ex voto dei fedeli sospirolesi contro il flagello del colera che si era abbattuto in quegli anni, venne non a caso dedicata a San Rocco, il cui culto si era diffuso rapidamente in Veneto sin dal secolo XVI.
Essa ottenne eccezionalmente la conservazione dell’ Eucaristia e, sul fare di pochi anni, da chiesa votiva venne trasformata in battistero, tanto che fino agli anni Settanta il sacerdote era solito battezzare i neonati della parrocchia nel fonte battesimale ancor’ oggi qui conservato. Il piccolo edificio sacro, che attualmente attende un’ intervento conservativo, non ha subito nel corso degli anni restauri che ne abbiano alterato le caratteristiche costitutive. Lo stesso, che ha una struttura architettonica piuttosto lontana dalla più diffusa tipologia locale, si compone di aula a pianta ottagonale coperta a cupola, abside semicircolare con copertura a volta, in cui trova collocazione l’ unico altare, e della sacrestia, collocata a sinistra dell’ altare stesso.
L’accesso principale, posto in asse con l’altare secondo un orientamento che si discosta daquello classico est-ovest, è incorniciato da in finto pronao ionico di chiara matrice neoclassica, così come di stampo neoclassico sono tutti gli elementi decorativi tanto delle facciate interne quanto di quelle esterne (cornici, mensole, architravi, archivolti, ecc.). Nel rispetto dell’impianto simmetrico della facciata principale, sulla sommità del tetto sono stati eretti due piccoli campanili, uno solo dei quali è dotato di campana che, fino a qualche anno fa veniva fatta suonare tirando la corda all’interno dell’aula.