Chiesa di Santo Stefano

Chiesa di Santo Stefano del Comune di Sospirolo

Descrizione

Santo Stefano visse ai tempi di Gesù e ciò che si sa di lui lo si ricava da quanto è narrato negli Atti degli Apostoli. Qui sono raccontati due fondamentali eventi legati al nome di questo Santo: il suo diaconato, dovuto alla grande stima che la comunità nutriva per lui, ed il martirio, inflittogli dal sinedrio irritato per la sua ferma testimonianza cristiana. A dimostrazione dell’importante ruolo da lui rivestito, soprattutto nei primi anni del cristianesimo (San Luca, autore degli Atti, lega il martirio di Santo Stefano alla conversione di San Paolo), la sua festa è stata fissata il 26 dicembre, il giorno dopo Natale.

 

La chiesa di Santo Stefano appartiene sicuramente al gruppo delle prime cappelle della pieve di Sospirolo, già edificate alla fine del 1100, anche se, come per tutte le altre, la sua esistenza risulta documentata solo in epoca successiva, e più precisamente dal 1598, sempre nel contesto delle visite pastorali effettuate dal vescovo e dai suoi delegati.

 

Dalle prime descrizioni che ci sono giunte, emerge una fisionomia molto simile a quella degli altri edifici sacri disseminati nel territorio della pieve di Sospirolo: aula rettangolare con duplice accesso dall’esterno e con pareti interne completamente affrescate; unico altare disposto ad est e decorato da una pala lignea intagliata e scolpita con le immagini della Madonna reggente il Bambino tra i Santi Stefano e Nicolò, allora considerata di buona fattura; campanile sorreggente una piccola campana di bronzo.

 

In prossimità della chiesetta era situato un vero e proprio cimitero che, sebbene possedesse una recinzione fatiscente (poi sostituita agli inizi del Seicento) era dotato di una piccola edicola sacra dalle pareti internamente affrescate, nella quale era custodito un altare con croce. Da alcuni documenti si apprende che già nel 1627 il soffitto della chiesa non era a capriate ma rifinito ad intonaco, e che nel pavimento ligneo era ricavata la tomba familiare degli Agosti. Le condizioni generali dell’edificio non denunciavano una situazione preoccupante, anche se più volte nel corso di quegli anni viene messa in evidenza una precaria manutenzione del tetto con conseguenti infiltrazioni di acqua, particolarmente dannose per la salubrità dei muri e soprattutto per la conservazione degli affreschi parietali.

 

Nella seconda metà del Seicento si provvide al rifacimento del pavimento in lastre lapidee, mentre l’altare venne sopraelevato di tre gradini, tutto secondo l’ordine impartito da Mons. Malloni che, nella medesima circostanza, consigliava anche la sostituzione dell ’ancona lignea, di fattura ormai antiquata e danneggiata dall’umidità, con una più dignitosa pala, successivamente trasferita nella nuova arcipretale. Le notizie, sempre più rare e sommarie, che si susseguono nel Sette ed Ottocento fanno trasparire un discreto stato di conservazione della chiesetta dovuto alla cura degli abitanti del luogo e al discreto patrimonio dotale della stessa.

 

Alla fine del XIX secolo, invece, a causa delle forti ristrettezze economiche in parte dovute al debito contratto per la costruzione della nuova arcipretale, il tempio è lasciato progressivamente deperire fino al punto di essere definitivamente chiuso al culto nel 1961 (anno in cui viene consacrata la vicina chiesa di Santa Maria Assunta). Ancora oggi l’intera popolazione attende l’inizio dei lavori di restauro strutturale ed artistico di questa preziosa testimonianza storica del nostro paese.


Modalità accesso

informazione non disponibile


Indirizzo

Località Gron, 2, 32037 Gron BL


CAP

32037



Ultimo aggiornamento

29/04/2024, 17:18
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